Da più di due mesi imperversa la guerra in Ucraina, definita da Papa Francesco disumana e sacrilega. Il conflitto ha già visto oltre 5 milioni di persone fuggire dalla propria terra di origine per cercare rifugio in posti sicuri determinando così una forte crisi umanitaria.
Sin dai primi giorni, Caritas italiana si è attivata per offrire aiuti concreti a sostegno di tutta la popolazione Ucraina, anche la Caritas diocesana di Castellaneta non è rimasta a guardare dando avvio ad un importante intervento di solidarietà.
In breve tempo si è attivata per rendere operativi tre centri di Accoglienza dislocati nel territorio della Diocesi di Castellaneta: Casa della Misericordia (Castellaneta), Casa Betania (Mottola) e gli alloggi siti presso la parrocchia San Benedetto (Massafra).
Grazie all’impegno profuso e alla partecipazione ammirevole di tutti gli operatori, dei volontari e di tutta la popolazione del territorio diocesano che si sono prodigati in una vera e propria gara di solidarietà, si è potuto dare avvio ad una serie di aiuti volti a tendere la mano nei confronti dei fratelli e delle sorelle ucraine bisognosi di un posto sicuro.
Nella tarda serata del 18 marzo, sotto la costante e preziosa direzione dell’avvocato Pierri, già Console onorario in Ucraina e la collaborazione dell’associazione “Amici di Castellaneta per l’Ucraina”, presso Casa della Misericordia sono stati accolti quattro nuclei familiari composti da genitori, nonni e prole al proprio seguito.
Tre generazioni in fuga dalla propria Patria trovavano accoglienza e riparo anche grazie al proficuo coordinamento degli operatori della cooperativa Giglio dello Jonio in collaborazione con la fondazione “Il Samaritano” Castellaneta - Onlus, giovani volontari del Servizio Civile e dei rappresentanti dell’associazione “Amici di Castellaneta per l’Ucraina” che li ha condotti da Napoli fino a Castellaneta.
Nei giorni successivi un importante lavoro è stato svolto per rendere il soggiorno il più confortevole possibile. I primi passi sono stati mossi facendo riconoscere gli Ospiti presso la Prefettura di Taranto, dove hanno potuto svolgere tutte le procedure di rito al fine del conseguimento del permesso di soggiorno della durata di un anno, prorogabile di sei mesi più altri sei mesi, per un massino di un altro anno come prevede la “protezione temporanea” attuata nel Dpcm 2022/382 del 4 marzo 2022.
Con questo decreto il Consiglio dell’Unione europea ha attivato, per la prima volta, lo strumento della protezione temporanea per far fronte all’emergenza del conflitto in Ucraina al fine di dare avvio a tutte le formalità burocratiche che hanno consentito, in uno stato di pandemia ancora presente e “attivo”, di poter procedere all’inserimento di queste famiglie nella vita quotidiana del territorio, consentendogli di ottenere una regolare assistenza sanitaria e quindi avviando, nei casi necessari, i percorsi clinico-terapeutici del caso.
Successivamente a questi arrivi, si è aggiunta un’ulteriore famiglia, ad oggi sono ospiti di Casa della Misericordia ben diciotto fratelli e sorelle che, per loro malgrado, hanno dovuto lasciare i loro affetti, le loro abitazioni e la loro libertà.
Le pareti bianche di Casa della Misericordia si sono trasformate in centro ludico, ricreativo e ricettivo, le prime attenzioni sono state rivolte ai bambini, vittime principali di questa immane tragedia, i quali hanno portato con sè le paure della guerra e le ansie di un cambiamento repentino e tragico.
Già prima dell’arrivo degli ospiti è iniziata una raccolta di beni di prima necessità che ha visto coinvolta tutta la cittadinanza diocesana e che ha portato a dei risultati inimmaginabili. Grazie alla generosità del territorio innumerevoli giochi per bambini, capi di abbigliamento, quaderni, colori e tutto ciò che poteva essere necessario per la vita dei nuovi ospiti all’interno della struttura hanno riempito le stanze di accoglienza.
Successivamente si è avviato un lavoro mirato all’integrazione dei bambini e degli adulti nostri ospiti, ciò per far vivere, nel limite del possibile, una certa “parvenza di normalità” nell’attesa degli sviluppi degli eventi di guerra nella loro patria.
Questo percorso di integrazione ha inizialmente visto, grazie al contributo di alcune docenti volontarie, l’avvio di corsi di lingua italiana a cui con estremo entusiasmo hanno partecipato bambini e adulti; contestualmente altre iniziative sono state avviate ed hanno consentito di “spostare la loro attenzione”, anche se per brevi momenti, dalla realtà della guerra.
Dopo aver atteso all’obbligo vaccinale i piccoli ragazzi sono stati introdotti nelle scuole del territorio ed attualmente due bambini frequentano la II° classe presso la scuola primaria mentre altri due frequentano la II° classe presso la scuola secondaria; per i bambini che non è stato possibile inserire nel sistema scolastico, perché ancora piccoli, sono stati attivati presso Casa della Misericordia, dei corsi mattutini di attività ludico-creative grazie alla collaborazione volontaria delle insegnanti della scuola materna.
L’attenzione è stata maggiormente rivolta ai piccoli che si presentano più fragili rispetto ai genitori e presentano meno capacità di ripresa agli eventi che li hanno coinvolti.
Il modello di accoglienza messo in atto ha previsto l’attivazione di un piano emergenziale di intervento di supporto psicologico per i nostri ospiti che va ad integrarsi con le azioni sanitarie e sociali già attuate. Un intervento finalizzato, fin da subito, a potenziare la resilienza, prevenire l’insorgenza di disturbi psicopatologici da stress, orientare e supportare sia i nostri fratelli e sorelle ucraine sia tutti gli operatori che si prendono cura di loro giornalmente.
Non da meno è stato l’aiuto prezioso, la disponibilità e la sensibilità di alcune associazioni presenti nel territorio che hanno accolto a braccia aperte i nostri piccoli ospiti coinvolgendoli in attività ludico sportive iniziando corsi di danza, calcio, basket e tiro con l’arco; tali attività sono state accolte dai ragazzi con tanto entusiasmo ed hanno regalato loro, e continuano a farlo, momenti di serenità e spensieratezza.
Anche per gli adulti sono state organizzate attività che hanno concesso dei brevi momenti di evasione dalla vita condivisa all’interno di Casa della Misericordia. Oltre ai laboratori di cucina ucraina, in cui le nostre ospiti hanno condiviso con noi le loro conoscenze culinarie, è stato possibile organizzare serate a tema con Karaoke e balli folkloristici.
Sulla stessa scia sono state organizzate visite guidate al fine di far conoscere loro le bellezze del nostro territorio, iniziativa graditissima e molto partecipata da parte dei nostri ospiti.
È il primo modello di accoglienza che si svolge nell’intera diocesi di Castellaneta, un modello che, grazie al supporto dell’Associazione “Amici di Castellaneta per l’Ucraina”, grazie all’accordo con la Prefettura di Taranto, la disponibilità dell’ASP, le istituzioni locali e il costante supporto dei volontari ha permesso di ottenere fin dai primi giorni risultati positivi in merito all’accoglienza dei nostri ospiti ucraini.
Molto lavoro è stato già svolto, ma ancora tanto bisogna fare per consentire la loro piena integrazione, con il coinvolgimento ulteriore delle istituzioni locali e con la implementazione di un programma di welfare che consenta di superare le problematiche conseguenti allo stato emotivo dei nostri ospiti che hanno più volte espresso la volontà di rimboccarsi le maniche per poter anche loro dare un contributo a tutta la generosità che hanno ricevuto, mantenendo sempre un occhio rivolto a cosa succede in Ucraina.
REPORT ACCOGLIENZA